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Quadrante Polcevera

Una geometria astratta disegna trasversalmente alla valle un territorio matematico di integrale salvaguardia naturale. I suoi limiti coincidono planimetricamente con la fascia inedificabile a cavallo del nuovo viadotto autostradale.
Se la Val Polcevera non avesse subito le intromissioni antropiche che l’hanno così determinata questa rettilinea macchia boscata di progetto, sarebbe il paesaggio potenziale osservabile ovunque qui intorno, dagli spalti della collina di Belvedere a levante alle balze di Coronata a ponente, gradualmente approssimandosi al Polcevera baricentrico a centro valle.
Questa geometrica riserva naturale di fondovalle, a diga tra due salienti boschivi esistenti, in parte ancora incorrotti sarà l’inedito “ponte ambientale” tra le due colline emergenti alla scala territoriale dell’intero paesaggio vallivo configurandosi come suo effettivo riequipaggiamento ecologico.
Quarantatré alberi irregolarmente distribuiti lungo l’intera estensione boschiva, verranno dotati di basamento litico con inciso ciascuno un nome individuale; allusivi al carattere misterico del bosco saranno la poetica personificazione di uomini donne bambini coinvolti dal crollo del ponte Morandi.
Nel bosco di vallata non si andrà dunque a passeggiare soltanto ma si andrà anche ad esplorare un luogo di singolare densità semantica, attraversato da itinerari anzitutto mentali indotti dal luogo stesso secondo imprevedibili traiettorie naturali.